Con il nuovo anno, arriva un nuovo aiuto per gli anziani in difficoltà, un bonus da 850 euro al mese per coloro che necessitano di particolari servizi di cura e assistenza. Vediamo quali e come fare per ottenere l'assegno di assistenza.

Quali sono i criteri per ottenere il bonus anziani da 850 euro

In via sperimentale, l'agevolazione sarà in vigore dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2026 e, per usufruirne, la domanda potrà essere presentata a partire dal 2 gennaio 2025 sul sito dell'Inps, tramite la pagina "Decreto Anziani - Prestazione Universale", con la propria identità digitale, o tramite i patronati. La nuova prestazione è destinata agli ultraottantenni non autosufficienti e subordinata ad uno specifico bisogno assistenziale definito "gravissimo". Si tratta di un aiuto economico varato con il decreto anziani che potrà essere utilizzato solamente per pagare i servizi di cura e assistenza svolti da lavoratori domestici con un contratto di lavoro regolare o da imprese impiegate nel settore.

Per ottenerlo bisogna avere determinati requisiti:

  • almeno 80 anni;
  • essere già titolari dell'indennità di accompagnamento (oppure avere tutti i requisiti necessari);
  • avere un bisogno assistenziale gravissimo valutato dall'Inps e da una commissione specifica istituti presso il ministero del Lavoro;
  • avere un Isee sociosanitartio non superiore a 6mila euro.

L'Inps applicherà criteri molto rigidi per garantire che il bonus sia assegnato solo ai casi più gravi. Saranno ammissibili solo le condizioni previste dal decreto ministeriale del 26 settembre 2016, che includono situazioni come:

  • Demenza avanzata;
  • Stato di coma;
  • Uso continuo di autorespiratori;
  • Invalidità totale;
  • Lesioni spinali gravi o altre disabilità simili.

Quando partirà l'erogazione del bonus anziani da 850 euro

Il bonus anziani da 850 euro andrà ad integrare l’indennità di accompagnamento che attualmente si aggira sui 530 euro al mese, innalzando così l’aiuto per coloro che si trovano in situazioni di estrema gravità fin sopra i mille euro al mese, 1.380 per essere precisi. Cifra che non concorre alla formazione del reddito e non può essere soggetta a pignoramento.

La prestazione universale, si legge sul sito dell'Inps, sarà erogata con cadenza mensile ed è composta da: una quota fissa monetaria, corrispondente all'indennità di accompagnamento e una quota integrativa, definita "assegno di assistenza", pari a euro 850 mensili. Quest'ultima somma può essere usata per pagare il lavoro di cura e assistenza, "svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di regolare rapporto di lavoro", o l'acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza, "forniti da imprese qualificate nel settore dell'assistenza sociale non residenziale, nel rispetto delle specifiche previsioni contenute nella programmazione integrata di livello regionale e locale".

L'Inps fa sapere che "provvederà al monitoraggio della spesa per un'eventuale rideterminazione dell'importo mensile della quota integrativa, qualora si verifichi uno scostamento fra il numero di domande pervenute e le risorse finanziarie". Tuttavia, l'erogazione del bonus non sarà immediata e si dovrà attendere il mese di febbraio per ottenerlo.

La platea dei beneficiari è piuttosto ristretta, le stime indicano solo 25mila persone. Secondo una stima dell'Area Stato sociale e Diritti della Cgil nazionale basata su dati Inps e Istat, la misura riguarderà al massimo 24.500 persone, a fronte di una platea di 3,8 milioni di anziani non autosufficienti, di cui un milione con l'assegno di accompagnamento, vale a dire lo 0,6 per cento degli anziani non autosufficienti e il 2,3 per cento degli over 80 anni con assegno di accompagnamento, aveva fatto sapere il sindacato.

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