on il via libera del Consiglio dei ministri al decreto attuativo della delega fiscale su Irpef e Ires cominciano ad emergere i dettagli del bonus 100 euro riconosciuto dal Governo ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 28mila euro. In attesa del testo definitivo che sarà inviato ora alle Camere per il parere delle commisioni Finanze, vediamo quali sono i requisiti che consentiranno di richiedere al proprio datore di lavoro la nuova indennità. Indennità introdotta, come sottolineato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, per sostenere i consumi delle famiglie e in previsione di un intervento più strutturale finalizzato a detassare le tredicesime in linea con quanto indicato nella legge delega di riforma del sistema fiscale.
I requisiti reddituali
Il bonus, si legge nella bozza del decreto, è riconosciuto ai lavoratori dipendenti per i quali, nell’anno 2024, ricorrano congiuntamente le seguenti condizioni: il reddito complessivo non dovrà essere superiore a 28.000 euro e l’imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente (con esclusione di pensioni e di assegni a queste equiparati), percepiti dal lavoratore, deve essere d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti al lavoratore. Tradotto in altri termini, il lavoratore non deve essere incapiente.
I requisiti familiari
Il lavoratore per chiedere il bonus dovrà avere il coniuge e almeno un figlio, entrambi a carico. Non solo. Il decreto guarda anche ai nuclei monogenitoriale prevedendo che il lavoratore deve avere almeno un figlio a carico e l’altro genitore manca o non abbia riconosciuto il figlio e il contribuente non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato, o se vi siano figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato.
Importo lordo
Attenzione, da quanto emerso dalla conferenza stampa post Consiglio dei ministri, il bonus da 100 euro sarà soggetto a ritenute e dunque sarà a importo variabile a seconda dell’aliquota e delle detrazioni d’imposta spettanti al dipendente. Trattandosi di redditi complessivi fino a 28mila euro l’aliquota applicabile è quella marginale del 23 per cento. Non solo. L’importo spettante sarà rapportato al periodo di lavoro e dunque se un lavoratore sarà assunto il 1° luglio il bonus di partenza sarà di 50 euro e su questo saranno applicate le ritenute.
Bonus a richiesta e controllato dal datore di lavoro
L’indennità sarà erogata con la busta paga di gennaio 2025 e interesserà 1,1 milioni di famiglie. Per ottenerlo sarà il lavoratore a chiedere al datore di lavoro il bonus, attestando per iscritto di averne diritto indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli. I sostituti d’imposta dal canto loro recupereranno il credito maturato in compensazione con le imposte e i contributi da versare. Inoltre saranno sempre i sostituti d’imposta a verificare in sede di conguaglio il diritto all’indennità e, se la stessa si riveli non spettante, saranno sempre i datori di lavoro a recuperare l’importo già erogato.